Inflazione e iperinflazione
 
 
 
C'è inflazione quando, facendo una media dei prezzi dei beni di consumo, oggi quella media è più alta di qualche tempo fa. In genere questo conto si fa da un anno all'altro. 
Se per esempio lo zucchero costa 1.05 e l'anno scorso costava 1, e così è per il pane, per il vino ed altri beni, vuol dire che abbiamo avuto un'inflazione del 5%. Questo è ovviamente un esempio scemo di base; gli istituti di statistica (ISTAT, Eurostat, eccetera) si occupano di fare rilevazione e stime più precise. 
 
L'inflazione e il mito dell'iperinflazione 
Come dovrebbe essere comprensibile leggendo la pagina relativa a gold standard e corso forzoso, il particolare tipo di moneta che usiamo, che lo Stato può stampare, espone al pericolo di un'inflazione eccessiva, nel caso teorico di stampa dissennata. Del resto se tutti avessero a casa un secchio di diamanti, anche i diamanti non varrebbero più nulla. 
C'è stato in effetti nella Storia un caso di inflazione folle che viene ancora usato come spauracchio: l'iperinflazione della Repubblica di Weimar. Io stesso ho da qualche parte un francobollo da 1 milione di marchi. Impressionante. Sedicenti "storici" o "giornalisti" ma anche talvolta "esperti" collegano questa iperinflazione all'ascesa del popolare cancelliere con i baffi. 
La realtà storica è però diversa: l'inflazione di Weimar fu creata scientemente (nel tentativo di non pagare i debiti di guerra: curiosamente la Germania pretende sempre il pagamento dei debiti altrui, ma... ha sempre cercato di non pagare i suoi...); e fu fermata in un solo giorno, passando al "nuovo marco". Subito dopo ci fu uno straordinario periodo di forte austerity e conseguente disoccupazione e povertà, che aprì la strada al partito di Adolf Hitler (con la generosa benedizione degli industriali; intanto in Italia l'appoggio dei grandi industriali andava a Benito Mussolini, che con i loro soldi poteva aprire il Popolo d'Italia ed iniziare la propaganda che avrebbe portato all'ascesa del suo movimento). 
Curiosamente proprio Hitler usò una stampa virtuale di denaro per risollevare l'economia, grazie al ministro Schatch. Non fu il fantomatico danno di una eccessiva stampa di denaro a preparare il terreno a Hitler, ma fu il beneficio di un'assennata stampa di denaro a dare successo e quindi sostegno al cancelliere del III Reich. 
Riepilogando, l'iperinflazione è stato un fatto più unico che raro, provocato coscientemente. 
Per quanto riguarda l'Italia, i soli periodi di inflazione a doppia cifra non sono stati causati da eccessi di allegra stampa da parte del Governo (e nemmeno dalla "liretta") ma da due crisi del petrolio - quando l'inflazione a doppia cifra colpì per lo stesso motivo anche il dollaro USA (USD). 
 
Chi ha vantaggio e chi ha danno dall'inflazione 
Contrariamente al luogo comune, il 99% della popolazione, quindi probabilmente anche tu, caro lettore, non ha un danno reale dall'inflazione. Del resto se l'inflazione fosse un modo per fregare la gente si cercherebbe per prima cosa di causarne tanta ma tanta, si direbbe che è una cosa bellissima, e la percezione dell'inflazione come problema verrebbe nascosta e non sbandierata e usata come cavallo di battaglia dai mezzi di informazione (di proprietà dell'1% più ricco "preoccupatevi! senza l'Euro ci sarebbe tantissima inflazione!! Fidatevi di noi che vogliamo il vostro bene e non il nostro! Credeteci!!"). 
L'inflazione è praticamente la sola cosa che danneggia il ricco, chi vive di rendita, chi dispone di consistenti patrimoni liquidi e li dà in prestito (se hanno prestato denaro al 3% e c'è inflazione al 4%, in termini reali e non nominali riceveranno l'1% in meno di quello che hanno prestato), insomma grandi banchieri e amichetti. 
L'inflazione invece avvantaggia l'imprenditore che si è indebitato per creare un'azienda, perché se l'inflazione sale e lui ha contratto un debito a tasso di interesse fisso, il debito diventa più lieve e più facile da pagare. 
Il fatto che l'imprenditore riesca a pagare i debiti significa poi che le aziende riescono a rimanere aperte ed a crescere: quindi l'inflazione avvantaggia marginalmente anche il lavoratore. Ci sono più posti di lavoro; e in presenza di determinati meccanismi come la "scala mobile" - storicamente un successo - il suo stipendio è aumentato in relazione all'inflazione per cui non c'è nemmeno una perdita reale. 
Solitamente poi lo Stato emette strumenti di debito (BOT CCT ecc.) che danno un interesse comparabile a quello dell'inflazione, per cui anche il lavoratore ha modo di almeno preservare se non aumentare i suoi risparmi. 
Se poi il lavoratore ha contratto un mutuo a tasso fisso per acquistare la propria casa, questo è un caso in cui l'inflazione avvantaggia direttamente il lavoratore, perché il valore reale del proprio debito con l'inflazione diminuisce, e il mutuo è più facile da pagare; come sanno quelli che hanno contratto mutui negli anni 70/80 (l'esempio di questi mutui viene bene anche per fare una pagina su tassi nominali e tassi reali). 
 
La deflazione 
Se l'inflazione fosse un male, la deflazione cioè una discesa generalizzata dei prezzi, sembrerebbe una cosa buona e una grande cuccagna. In realtà non lo è, sul lungo periodo, nemmeno per chi ha molti risparmi da parte e può vivere di rendita.  
Una diminuzione dei consumi (non si compra oggi una cosa, perché si prevede che domani costerà meno) e dei soldi incassati significa minore possibilità per gli imprenditori indebitati di pagare i debiti; minori vendite fanno anche diminuire il lavoro delle fabbriche, e i lavoratori licenziati non compreranno beni prodotti da altre fabbriche così che si riduce il commercio e se prima pochi sono danneggiati, presto vengono danneggiati tutti (magari per ultimo, ma anche il proprietario di case viene danneggiato se il lavoratore che affitta non può pagare). 
 
Chi usa il mito o lo spauracchio dell'inflazione 
In sintesi chi ha la vista breve e punta solo al vantaggio di breve periodo, o chi deve difendere a tutti i costi un punto di vista indifendibile. 
In Germania è molto popolare ricordare ed usare strumentalmente l'inflazione di Weimar di cui abbiamo parlato sopra. 
In Italia ultimamente ci si ricorda dell'inflazione a doppia cifra che abbiamo sperimentato negli anni 70 e 80 (dovuta alle crisi del petrolio) dimenticando che negli stessi anni gli interessi dei buoni del tesoro erano ugualmente a doppia cifra. Invece di riportare i fatti si fa il collegamento "inflazione alta=Lira", e si presenta la bassa inflazione come uno dei grandi vantaggi dell'Euro
 
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